Fasi di una Startup: come sopravvivere ai primi anni e raggiungere una exit da sogno

L'avvio di una startup è un processo che prevede molte fasi e, sebbene ogni startup abbia una propria tempistica e un percorso unico, è possibile identificare modelli comuni tra le fasi di vita di una startup di successo.

Ogni startup ha le sue sfide e le sue opportunità, ma comprendere le fasi generali della vita di una azienda innovativa può aiutare gli imprenditori a prepararsi meglio per la crescita e il successo.

Infatti, dalla scintilla iniziale di un'idea al risultato finale di un lancio di successo sul mercato o di un'uscita di scena, le fasi di vita di una startup possono insegnarci molte lezioni.

In questo post esploreremo l'intero ciclo di vita di una startup, dall'idea e dalla pianificazione alla crescita di successo e oltre. Ti mostrerò le sfide e le opportunità comuni che si presentano in ogni fase e come affrontarle. 

Inoltre, ti fornirò consigli pratici ai fondatori di startup e agli altri stakeholder su quali sono le migliori fonti di finanziamento, cosa prevedere e come affrontare al meglio le varie sfumature legate al lancio e alla gestione di una startup.

Cosa si intende con ciclo di vita di una startup

Quando parlo di fasi del ciclo di vita di una startup, mi riferisco al processo che una startup affronta per trasformarsi in una impresa.

Le fasi di vita di una startup sono definite da tappe specifiche che aiutano a comprendere meglio sia i fondatori, sia eventuali investitori, il grado di maturazione e di sviluppo dell'idea imprenditoriale.

Ci sono infatti startup innovative che hanno bisogno di una prima validazione, altre che sono già in fase di crescita, altre ancora che magari hanno già venduto molti prodotti ma stanno affrontando difficoltà finanziarie.

Definire delle fasi è allora utile per inquadrare al meglio la situazione e identificare strategie utili al superamento di quello specifico momento

Quali sono le fasi di una Startup

Startup Funding Stages

Esistono diversi tipi di classificazione con opportune differenze nei nomi di ogni fase... tuttavia il modello più diffuso prevede l'utilizzo di queste fasi:

  • Pre-seed e bootstrap
  • La valle della Morte
  • Seed
  • Early stage
  • Early growth
  • Growth
  • Exit

Vediamole una per una

Fase 1 - Pre-seed e bootstrap

startup pre-seed

È la prima fase del ciclo di vita di una startup, quella in cui il fondatore decide di intraprendere il viaggio verso l'azienda che intende costruire.

L'obiettivo di questa fase è convalidare l'idea di business

Questo è quindi il momento di testare il mercato, identificare i primi clienti, sviluppare le vendite e un buon piano di marketing e creare una roadmap del prodotto.

Tutto però parte dalla validazione dell'idea.

Infatti se l'idea funziona bene, il passo successivo è il lancio del primo prototipo.

Se invece non funziona, è opportuno accantonare l'idea oppure modificarla fino a quando non si trova un concreto interesse da parte del mercato.

Come si fa a sapere se l'idea innovativa ha potenziale di mercato?

Semplice: se si ottengono vendite, la startup ha il potenziale per crescere e vale la pena investire su di essa. Altrimenti è necessario rivedere qualcosa.

Naturalmente in questa fase la principale preoccupazione del fondatore è trovare i soldi per sviluppare il tutto.

Bootstrapping

startup partire in bootstrapping

Il bootstrapping è uno dei modelli più semplici con cui partire. Si tratta di costruire un'impresa con i propri mezzi, senza investimenti o finanziamenti esterni. Questo processo è noto anche come autofinanziamento.

In questa fase di bootstrap, l'azienda viene finanziata con i risparmi del suo proprietario o da un gruppo di persone che vogliono costruire insieme una startup.

Il concetto di autofinanziamento, in cui una startup dispone del proprio capitale di rischio, è un grande vantaggio.

In questo modo infatti la startup risparmia il denaro che dovrebbe ritornare ad una banca (in caso di finanziamento) evitando di cedere quote (e controllo societario) ad eventuali investitori.

Inoltre, se l'idea è buona, la startup sarà in grado di attrarre investimenti prima di quanto non farebbe se fosse finanziata da qualcun altro.

I fondatori, tuttavia, devono essere pronti a investire tempo, energie e risorse per assicurarsi che la startup raggiunga il successo.

Altri tipi di finanziamento

In alternativa è possibile trovare, fin dall'inizio, forme di finanziamento esterne.

Può essere fatto raccogliendo denaro attraverso piattaforme di crowdfunding o vendendo azioni della società a investitori privati. Il vantaggio è che è possibile farlo in tempi molto brevi e non è necessario disporre di una quantità eccessiva di denaro.

Tuttavia sconsigliamo questo tipo di attività: finché l'idea non è stata validata è meglio non accedere a fasi di finanziamento che mettano in gioco eccessivo denaro, ne proprio, ne di altre persone.

Fase 2 - La Valle della Morte

startup funding3

C'è un fenomeno particolarmente insidioso che tutti coloro che vogliono aprire una startup devono conoscere: la Valle della Morte

La curva della valle della morte descrive il periodo della vita di una startup in cui la stessa ha iniziato le spese ma non ha ancora generato entrate.

Il termine, comunemente usato tra i venture capitalist (VC), deriva dalla forma del flusso di cassa bruciato da una società startup quando viene tracciato su un grafico. Durante questo periodo, la società esaurisce il capitale azionario iniziale fornito dai suoi azionisti (o dai fondatori)

Come si evita la Valle della Morte?

Evitando, all'inizio del ciclo di vita della startup, ogni spesa che non sia rivolta al Marketing e alle Vendite.

  • No assunzioni
  • no uffici
  • no acquisti
  • no trasferte
  • no segretarie
  • no a feature fantascientifiche del prodotto

In pratica NO ASSOLUTO a qualsiasi altra spesa che non abbia come obiettivo quella di convalidare l'idea, creare un MVP, trovare potenziali clienti, vendere i primi prodotti.

Almeno fino a quando non si raggiunge il primo livello di finanziamento.

Fase 3 - Seed

startup seed

La fase di Seed è la seconda nel processo di crescita della Startup. Nella fase seed di una startup l’obiettivo sarà quello di dare una solida struttura all’idea per entrare nel mercato di riferimento

Il seme (seed), in pratica, è stato piantato. La startup ha creato qualcosa di concreto che, se curato e annaffiato, diventerà un’impresa.

In questa fase la startup inizia a sviluppare i prodotti o prototipi, a studiare il mercato e creare un business plan vincente, validare il business model.

Il fondatore deve rendersi conto se il suo prodotto soddisfa l'interesse di un segmento di mercato, se ci saranno margini di profitto e supporto per andare avanti in modo indipendente.

Questo è anche il momento in cui, tipicamente, arriva il primo vero finanziamento (Seed), grazie al quale la startup si regge sulle proprie gambe e forma il team, con l'inserimento di figure strategiche, nei ruoli di marketing, comunicazione e commerciale.

In questa fase l'obiettivo dei fondatori dovrebbe essere quello di:

  1. creare un Minimum Viable Product, per ottenere i primi clienti e raccogliere i loro prime feedback
  2. affinare il modello di business per rendere sostenibile il progetto e generare profitto.

Per fare ciò, ci sono strumenti come il Business model Canvas, che permettono di iniziare a strutturare un business plan solido.

Nella fase di seed intervengono i primi finanziatori, tra questi troviamo:

  1. business angels o angel investor: sono investitori privati che cercano opportunità di investire in progetti promettenti. Sono spesso imprenditori loro stessi. Gli angel investor sono generalmente più interessati alle idee innovative che alle imprese tradizionali, anche se alcuni investitori sono specializzati in questo tipo di progetti.
  2. banche: di solito forniscono prestiti alle piccole e medie imprese (PMI) per investire nelle loro attività. Il prestito deve essere rimborsato entro un certo periodo, con interessi che variano a seconda del rischio associato all'investimento. Se l'attività va bene, la banca può offrire ulteriori fondi, finanziando così più cicli di finanziamento. 
  3. crowdfunding: anche il crowdfunding è un’opzione adatta in questa fase, per coinvolgere molti piccoli investitori chiedendo loro un investimento contenuto. Le ricompense sono spesso proprio quei prototipi che la startup sta definendo; i piccoli finanziatori quindi diventano parte attiva del processo di ricerca e sviluppo.
  4. acceleratori: un acceleratore di startup è una organizzazione che fornisce supporto agli imprenditori in fase di avvio aiutandoli a trovare nuovi clienti, a finanziare i loro progetti e a sviluppare le loro idee. In genere si concentrano su settori specifici come l'assistenza sanitaria o l'agricoltura o lo sport

A questo punto, la startup è entrata nel mercato ed è pronta per iniziare a crescere e passare alla fase successiva

Fase 4 - Early stage

startup early stage

L'Early Stage (ES) di una startup è particolarmente delicata perché proprio qui tante startup falliscono.

L'attività è cresciuta, ha acquisito nuovi clienti, ha fatto profitti e guadagnato un po' di soldi, ma deve iniziare a farsi conoscere, oppure non troverà i gli investitori necessari per finanziare lo sviluppo.

Soprattutto, deve ottenere il feedback dal mercato per definire e misurare il product-market fit, ovvero capire quanto il suo prodotto soddisfi le esigenze di mercato.

Spesso infatti, tra i motivi del fallimento c’è infatti la possibilità che il prodotto non riesca ad essere una risposta adeguata ai bisogni e ai desideri delle persone.

  1. In primo luogo, potrebbe risolvere alcuni problemi, ma non tutti.
  2. In secondo luogo, potrebbe risolvere alcuni problemi per alcuni utenti, ma non per altri.
  3. Nella peggiore delle ipotesi, il prodotto non interessa a nessuno.

Si tratta del famigerato "No Market Need" responsabile del fallimento del 42% delle Startup

startup perche falliscono

Se invece il product-market fit è positivo e la visione sul futuro positiva, ora che l’azienda è strutturata e presenta potenziale di crescita, possono intervenire i venture capitalist 

Venture Capitalist

Mentre i business angel investono nelle start-up le proprie personali risorse finanziarie, i fondi di Venture Capital raccolgono capitale di rischio rivolgendosi a fondi istituzionali come le fondazioni bancarie, gli enti previdenziali, enti pubblici territoriali, le assicurazioni e le banche.

Quando, sulla base di un proprio business plan, il Venture Capital raggiunge il suo obiettivo di raccolta fondi, inizia a investire acquisendo quote della società e aiutando le start up e i progetti imprenditoriali anche a livello operativo, manageriale, tecnico.

In questo modo le soft skill complessive aumentano e con esse la probabilità di crescita dell'azienda fino al potenziale Exit.

Fase 5 - Early Growth

startup early stage

In questa fase la startup prende la forma di una vera e propria azienda e comincia un percorso di crescita sostenuta, concreta e reale.

Il prodotto o servizio è stato definito e incontra la domanda del mercato. Il piano di marketing e il posizionamento strategico sono definiti. Le vendite aumentano e bisogna strutturarsi per espandersi, crescere e scalare

Bisogna investire nell’espansione del team, nella visibilità e nell’efficacia del reparto commerciale. Avviare le vendite in modo professionale, rafforzare l’infrastruttura tecnologica, fare campagne di marketing.

E quindi servono altre risorse per far fronte ad un numero sempre maggiore di clienti.

Tipicamente sono ancora i venture capital ad intervenire con differenti round di finanziamento che hanno volume e rischio differenti.

Round di serie A

Sono comuni nelle fasi iniziali dell'attività e generalmente si aggirano tra i 10 e i 20 milioni di dollari (ma in Italia le cifre sono decisamente più basse e comprese tra 500k e 5 Milini di euro).

Nella maggior parte dei casi, questi fondi provengono da Venture Capital (e meno da Angel Invstor, che come abbiamo visto invece intervengono nelle fasi precedenti) o da investitori istituzionali che investono spesso in Round di serie A per diversi motivi.

  1. vogliono un elevato ritorno sull'investimento: se investono in round successivi, il loro rendimento potrebbe essere inferiore perchè le quote saranno diluite.
  2. amano investire in aziende che crescono rapidamente e questo può succedere finchè l'azienda è molto piccola. Quando cresce, la velcoità di esapnzione dovrà necessariamente dimiuire
  3. le aziende in fase iniziale di solito sono più rischiose. E quindi garantiscono un maggior ritorno in caso di successo.
Average Round Size by Stage

Gli investitori che entrano in questo round sono quelli che prediligono il maggiore rischio rendimento. Infatti in questa fase la probabilità di fallimento della Startup è ancora alta [FONTE]

Round di serie B

I round di serie B mirano a portare le aziende al livello successivo, oltre la fase di sviluppo.

L’azienda a questo punto ha già sviluppato una base di utenti sostanziale e dimostrato agli investitori di essere pronta per crescere su scala più ampia. Bisogna continuare ad assumere talenti, a migliorare il proceso di crescita, ad aumentare la quota di mercato.

Il rischio di fallimento della startup diminuisce  ed un maggior numero di investitori, meno propensi al rischio, possono essere interessati ad investire.

Il capitale medio stimato raccolto in un round di Serie B è di 33 milioni di dollari (in Italia circa un terzo).

La serie B appare simile alla serie A in termini di processi e di attori chiave.

Infatti, è spesso guidata da molti degli stessi personaggi del round precedente, tra cui un investitore chiave di ancoraggio che aiuta ad attirare altri investitori. La differenza con la serie B è l'aggiunta di una nuova ondata di altre società di venture capital specializzate in investimenti in fasi successive. 

Fase 6 - Growth

green tree on grassland during daytime

Se una startup arriva a questa ultima fase significa che è ormai matura e che le sue probabilità di sopravvivenza sono piuttosto alte (analoghe a quelle di una azienda consolidata)

Le vendite aumentano in modo esponenziale, il fatturato esplode, le attività si consolidano. E’ il momento di portare la startup al valore più alto possibile per poi effettuare una exit o una IPO.

E’ in questa fase che tipicamente arrivano i round di finanziamento di tipo C (e successivi)

Round di serie C

Le aziende che arrivano a round di finanziamento C hanno già ottenuto un discreto successo e vogliono puntare estremamente in alto.

Infatti, cercano finanziamenti aggiuntivi per sviluppare nuovi prodotti, espandersi in nuovi mercati o acquisire altre aziende.

Gli investitori del round C si concentrano sulla scalabilità dell'azienda, crescendo il più rapidamente e con il maggior successo possibile. Si tratta di gruppi come gli hedge fund, le banche d'investimento, le società di private equity e i grandi gruppi del mercato secondario.

Solitamente una startup terminerà il suo finanziamento esterno con la serie C.

Tuttavia, alcune aziende possono anche passare alla serie D e persino ai cicli di finanziamento della serie E. Si tratta a quel punto di aziende che puntano ad espandersi su scala globale.

Ti auguro che tu riesca ad arrivare fino a questo punto… ma sono scenari che in questo momento non ha senso prendere in considerazione

Fase 7 - Exit

man under tree during daytime

Questo è il punto sognato da tutti gli imprenditori visionari e sognatori del mondo: il momento in cui avviene il passaggio dallo stato di startup a quello di azienda.

In questa fase di exit avviene tipicamente un cambiamento nella proprietà della Startup che prende forma in 3 principali opzioni:

  • IPO: è la sigla che indica una “Offerta Pubblica Ini9ziale”. Con essa l’azienda Tramite l’IPO la startup offre al pubblico quote societarie per andare in Borsa. A questo punto gli investitori vengono remunerati del proprio investimento e ottengono un guadagno concreto.
  • Acquisizione: consiste nella vendita della startup, che viene acquisita da un’altra azienda più grande che ne riconosce il vlaore strategico, oppure viene fusa con altre realtà per lo sviluppo di un determinato settore o filiera
  • Buyback: in questo caso i fondatori riacquistano dai finanziatori le quote della startup che avevano precedentemente ceduto e tornano in pieno controllo dell’impresa.

Se arrivi a questo punto meriti tutti i complimenti e le congratulazioni del mondo.

Vorrà dire infatti che hai avuto il giusto mix di creatività, operatività, strategia, visione e dedizione, oltre alla capacità di capire il mercato e proporre un prodotto o servizio capace di attivare un bacino di utenti sufficiente a sostenere la crescita della startup.

Qualcosa che avviene solo nel 10% dei casi.

Conclusione

In conclusione, le fasi di vita di una startup sono una parte essenziale del percorso imprenditoriale.

Dall'idea iniziale al lancio di un'azienda di successo, ogni fase richiede un approccio unico per garantire il successo della startup. 

Attraverso la pianificazione, l'assunzione di rischi e l'utilizzo di risorse, gli imprenditori possono costruire un'azienda di successo dalle fondamenta.

Con il giusto approccio e la giusta mentalità, ogni imprenditore può raggiungere il successo e costruire una startup sostenibile.

 

Bibliografia

[1] - https://medium.com/journal-of-empirical-entrepreneurship/dissecting-startup-failure-by-stage-34bb70354a36

[2] - https://dealroom.co/uploaded/2020/08/Probability-2.pdf

 

 

Sull'Autore

Ing. Luca Manitto

Ingegnere, Imprenditore Digitale e Consulente Marketing

Vivo a Genova, ho 40 anni e sono papà diun bimbo di 4 anni
Nel lavoro aiuto aziende e professionisti a creare la loro azienda online.
Nella vita mi interesso di politica ed economia. Nel tempo libero medito e faccio sport


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